La Lupa Alisa
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La Lupa Alisa
Autore: Monica F.
C’era una volta, una giovane lupa dagli occhi di una cangiane tonalità viola scuro, di nome Alisa.
Dal carattere nobile ed altruista, grande sognatrice, adorava lei dipingere il mondo attorno con la sua poesia, amante del festoso scrosciare della pioggia, del profumo dolce dei fiori all’aria aperta, del brillio della luna in cielo, perennemente col muso rivolto verso l’alto, persa nei suoi pensieri.
Acquazzone/ondeggiano vermigli/i papaveri ricamava nel suo cuore i propri Haiku, animo sublime, ritenuta proprio per questo suo modo di fare, una tipa allorché stravagante, dagli altri componenti del branco, che non vedevano di buon occhio questo suo poetare, apprezzando ben altre virtù in una lupa della sua età, adatte alla continuazione della specie, ed il proliferare del gruppo, quali l’adoperarsi per trovare un buon compagno e crescere insieme dei bei cuccioli sani, lasciandola per questo motivo spesso sola ed in disparte.
Caduta in una tagliola, posta da mano umana sotto una grande quercia, perduto l’uso di una zampa, lei sorrideva alle loro parole senza remore, cullando dentro di sé il sogno di poter giungere una notte sul punto più alto della roccia, e far vibrare col suo ululato il cielo intero, riempiendo di poesia il creato.
E tenace nel suo desiderio, non trascorreva giorno che non si allenasse con fatica per compiere qualche metro in più, senza arrendersi.
“Ma non potrà mai farcela!” “Non potrà!” facevano eco le Voci intorno mischiandosi a mezze risate “E’ zoppa!” “Poverina!”
“Io ci riuscirò! Si, ci riuscirò! E’ così!” ripeteva lei “Io riuscirò a salire sull’altura della roccia e far volare in alto il mio canto! Ci riuscirò!”
Ed a quelle parole gli alberi dai lunghi rami nodosi, ammirando la sua forza, sorridevano, chiudendo nel proprio cuore un po’ di quella favola così bella, sperando anch’essi nella sua realizzazione.
“Si, perchè io ci riuscirò!” rincarava di rimando lei zoppicando “Ci vuole solo tempo! Il tempo necessario! E ce la farò!” era il suo unico ritornello, la sua nenia, fonte inesauribile di felicità, acqua pura per il suo cuore “Bisogna che io mi alleni! Ci metta l’anima e tanto, tanto fiato!”.
E cocciuta nulla riusciva a smuoverla dalle sue convinzioni.
“E se tu non dovessi riuscirci?” le chiese un giorno accostandosi a lei, Nicola, bellissimo lupo dagli occhi d’ambra, appresa la sua storia dagli altri lupi della Foresta.
“Questo non accadrà! Riuscirò a salire sulla roccia ed ululare al mondo la mia poesia!” gli sorrise lei “La poesia è un atto d’Amore, Nicola! L’Amore che abbiamo dimenticato!” soffiò, grattando la nuda pietra con gli artigli “L’Amore a prescindere, l’Amore che è l’unico compenso dell’Amore!” continuò percependo nel petto di lui, seppure così grande e grosso, il dono della meraviglia.
E il lupo ascoltandola, perdendosi in quello sguardo, inspirò forte l’odore di lei, riconoscendolo buono “Alisa…bellissima Principessa!”
“Non può riuscirci…” “Mah!” “E’ impossibile!” “Con quella zampa!”
“Tu puoi riuscirci…” sospirò il lupo, tirandole giocosamente l’orecchio con le zanne, gonfiando i muscoli guizzanti, mastodontici di quel petto che sembrava potesse contenerne due di cuori, timidamente impacciato dinanzi ad un sogno tanto grande “Ne sono certo, mia piccola Principessa!”.
E una notte all’improvviso, mentre era intenta ad allenare il passo con impegno e sudore, voltando lo sguardo verso il punto più alto della roccia, la lupa, scorgendo Nicola guardarla con occhi carichi di tenerezza, percependo il battito a mille, ululò tremante “Nicola, tu ci sei sempre?!”.
E lui scodinzolando raggiante annuì “Sempre!”.
E annaspando con tutta la sua forza, arrancando malferma, giungendo risoluta fino in cima, accostandosi a lui, respirando del suo respiro, affannata, si sciolse in una magia mai provata prima.
E levando al cielo il suo muso, la lupa cantò alla luna il suo verso più bello, facendo risplendere la mezzanotte, annunciando al mondo intero la sua felicità: Melodia d’amore di impareggiabile bellezza.
“Ce l’ha fatta!” “Che splendore!” “Che brava lei!” “Puro Amore!”
E da quel giorno Nicola e la bella Principessa non si separarono mai più, e vissero insieme per sempre felici e contenti.
C’era una volta, una giovane lupa dagli occhi di una cangiane tonalità viola scuro, di nome Alisa.
Dal carattere nobile ed altruista, grande sognatrice, adorava lei dipingere il mondo attorno con la sua poesia, amante del festoso scrosciare della pioggia, del profumo dolce dei fiori all’aria aperta, del brillio della luna in cielo, perennemente col muso rivolto verso l’alto, persa nei suoi pensieri.
Acquazzone/ondeggiano vermigli/i papaveri ricamava nel suo cuore i propri Haiku, animo sublime, ritenuta proprio per questo suo modo di fare, una tipa allorché stravagante, dagli altri componenti del branco, che non vedevano di buon occhio questo suo poetare, apprezzando ben altre virtù in una lupa della sua età, adatte alla continuazione della specie, ed il proliferare del gruppo, quali l’adoperarsi per trovare un buon compagno e crescere insieme dei bei cuccioli sani, lasciandola per questo motivo spesso sola ed in disparte.
Caduta in una tagliola, posta da mano umana sotto una grande quercia, perduto l’uso di una zampa, lei sorrideva alle loro parole senza remore, cullando dentro di sé il sogno di poter giungere una notte sul punto più alto della roccia, e far vibrare col suo ululato il cielo intero, riempiendo di poesia il creato.
E tenace nel suo desiderio, non trascorreva giorno che non si allenasse con fatica per compiere qualche metro in più, senza arrendersi.
“Ma non potrà mai farcela!” “Non potrà!” facevano eco le Voci intorno mischiandosi a mezze risate “E’ zoppa!” “Poverina!”
“Io ci riuscirò! Si, ci riuscirò! E’ così!” ripeteva lei “Io riuscirò a salire sull’altura della roccia e far volare in alto il mio canto! Ci riuscirò!”
Ed a quelle parole gli alberi dai lunghi rami nodosi, ammirando la sua forza, sorridevano, chiudendo nel proprio cuore un po’ di quella favola così bella, sperando anch’essi nella sua realizzazione.
“Si, perchè io ci riuscirò!” rincarava di rimando lei zoppicando “Ci vuole solo tempo! Il tempo necessario! E ce la farò!” era il suo unico ritornello, la sua nenia, fonte inesauribile di felicità, acqua pura per il suo cuore “Bisogna che io mi alleni! Ci metta l’anima e tanto, tanto fiato!”.
E cocciuta nulla riusciva a smuoverla dalle sue convinzioni.
“E se tu non dovessi riuscirci?” le chiese un giorno accostandosi a lei, Nicola, bellissimo lupo dagli occhi d’ambra, appresa la sua storia dagli altri lupi della Foresta.
“Questo non accadrà! Riuscirò a salire sulla roccia ed ululare al mondo la mia poesia!” gli sorrise lei “La poesia è un atto d’Amore, Nicola! L’Amore che abbiamo dimenticato!” soffiò, grattando la nuda pietra con gli artigli “L’Amore a prescindere, l’Amore che è l’unico compenso dell’Amore!” continuò percependo nel petto di lui, seppure così grande e grosso, il dono della meraviglia.
E il lupo ascoltandola, perdendosi in quello sguardo, inspirò forte l’odore di lei, riconoscendolo buono “Alisa…bellissima Principessa!”
“Non può riuscirci…” “Mah!” “E’ impossibile!” “Con quella zampa!”
“Tu puoi riuscirci…” sospirò il lupo, tirandole giocosamente l’orecchio con le zanne, gonfiando i muscoli guizzanti, mastodontici di quel petto che sembrava potesse contenerne due di cuori, timidamente impacciato dinanzi ad un sogno tanto grande “Ne sono certo, mia piccola Principessa!”.
E una notte all’improvviso, mentre era intenta ad allenare il passo con impegno e sudore, voltando lo sguardo verso il punto più alto della roccia, la lupa, scorgendo Nicola guardarla con occhi carichi di tenerezza, percependo il battito a mille, ululò tremante “Nicola, tu ci sei sempre?!”.
E lui scodinzolando raggiante annuì “Sempre!”.
E annaspando con tutta la sua forza, arrancando malferma, giungendo risoluta fino in cima, accostandosi a lui, respirando del suo respiro, affannata, si sciolse in una magia mai provata prima.
E levando al cielo il suo muso, la lupa cantò alla luna il suo verso più bello, facendo risplendere la mezzanotte, annunciando al mondo intero la sua felicità: Melodia d’amore di impareggiabile bellezza.
“Ce l’ha fatta!” “Che splendore!” “Che brava lei!” “Puro Amore!”
E da quel giorno Nicola e la bella Principessa non si separarono mai più, e vissero insieme per sempre felici e contenti.
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