Piccole Favole fantasmose
Pagina 1 di 1
Piccole Favole fantasmose
Autore testo: Francesca M.
CASTELLI E FANTASMI
Davide amava tanto le storie di fantasmi, streghe, pipistrelli, castelli incantati… Tutto questo gli dava i brividi e, nel contempo, lo divertiva tantissimo. Ogni sera, prima di andare a dormire, si faceva raccontare dal papà una storia con personaggi fantastici che apparivano e scomparivano misteriosamente.
- Davide, finirà che poi non riesci più a dormire tranquillo e ti svegli in preda agli incubi – Io aveva ammonito la mamma - Mamma, so che tutto finito!!! Non sono un bamboccio credulone!- aveva risposto Davide.
Poi, uno dei giorni seguenti in una gita ai castelli della Val d’Aosta, mentre visitava una delle sale di quell’antica costruzione, iniziò a pensare ai fantasmi. Immaginò che, molto probabilmente, qualcuno di loro vivesse nel castello, materializzandosi solo la notte per non farsi vedere dai visitatori. Allora pensò di provare a chiamarli e di lanciare loro un messaggio affinché uscissero allo scoperto. Così si precipitò fuori dal castello, allontanandosi dal gruppo che seguiva la vista guidata e raggiunse il parco adiacente. Sotto la tettoia, accanto agli attrezzi del giardiniere, vide fitti rampicanti i quali si mimetizzarono grossi pipistrelli. Davide scosse i rami dei rampicanti per vederli volare. Non li aveva mai visti dal vero. Poi provò, con voce sommessa, a chiamare i fantasmi.
-Venite fuori, sono un amico, coraggioso! Io non ho paura di voi. E voi perché mai dovreste aver paura di me?-
All’improvviso i pipistrelli scossi dai rampicanti, volarono via e Davide ebbe l’impressione che nel volo seguissero ombre azzurrine che si liberavano nell’aria. Non poté fare a meno di emettere un grido e nel frattempo iniziò a correre. Scappando, vide che nel terriccio del parco c’erano chiare impronte. Iniziò ad avere paura, ma la curiosità era molto più grande. Così decise di seguire le impronte per vedere dove lo avrebbero condotto. ….
Arrivato dietro al castello in un porticato impolverato discese le scale che portavano nell'interrato e... sentì qualcuno gridare, era un fantasmino che aveva perso la mamma. Davide corse ad aiutarlo ma il piccolino si spaventava quindi Davide gli disse che era anche lui un fantasma: per esser più credibile iniziò ad imitare i movimenti lenti dei fantasmi e i piccoli rumori che immaginava producessero; cercando sempre più di tranquillizzare il piccolo seduto su uno scalino.
Il piccolino guardando Davide si prese di coraggio e si presentò dicendo di chiamarsi Fanta, gli raccontò di essersi perso da qualche giorno per colpa di un temporale, e si era nascosto in quei scalini per non esser visto dai visitatori delle aree comuni. Davide gli rispose di non preoccuparsi perché lo avrebbe aiutato lui.
Così il piccolino tornò felice e Davide si sedette vicino a lui per poter capire cosa fare per poterlo aiutare .... dopo qualche istante vide arrivare un fantasma dal bosco li vicino e da come si muoveva, Davide capì che quel fantasma cercava suo figlio gridando il nome e vagando a destra e manca. Lasciandolo avvicinare e restando seduto vicino al piccolo Fanta, Davide dopo aver salutato la donna le fece vedere il piccolino al suo fianco,... e lei dopo aver visto Fanta rispose che era suo figlio..... Emozionata si abbassò verso il piccolo e lo abbracciò!
Per ricompensare la gentilezza di Davide la mamma fantasma lo riportò al castello nelle aree comuni, attraversandole velocemente.... gli fece visitare qualche area segreta più divertente. Alla fine di quella visita, prima di lasciarlo tornare dalla maestra e nel suo gruppo, mamma fantasma chiese a Davide di non svelare la loro esistenza poichè non volevano esser disturbati dai curiosi....
Davide ricorderà questa giornata per tutta la vita e non lo racconterà mai a nessuno. Tranne che al suo diario segreto.
CASTELLI E FANTASMI
Davide amava tanto le storie di fantasmi, streghe, pipistrelli, castelli incantati… Tutto questo gli dava i brividi e, nel contempo, lo divertiva tantissimo. Ogni sera, prima di andare a dormire, si faceva raccontare dal papà una storia con personaggi fantastici che apparivano e scomparivano misteriosamente.
- Davide, finirà che poi non riesci più a dormire tranquillo e ti svegli in preda agli incubi – Io aveva ammonito la mamma - Mamma, so che tutto finito!!! Non sono un bamboccio credulone!- aveva risposto Davide.
Poi, uno dei giorni seguenti in una gita ai castelli della Val d’Aosta, mentre visitava una delle sale di quell’antica costruzione, iniziò a pensare ai fantasmi. Immaginò che, molto probabilmente, qualcuno di loro vivesse nel castello, materializzandosi solo la notte per non farsi vedere dai visitatori. Allora pensò di provare a chiamarli e di lanciare loro un messaggio affinché uscissero allo scoperto. Così si precipitò fuori dal castello, allontanandosi dal gruppo che seguiva la vista guidata e raggiunse il parco adiacente. Sotto la tettoia, accanto agli attrezzi del giardiniere, vide fitti rampicanti i quali si mimetizzarono grossi pipistrelli. Davide scosse i rami dei rampicanti per vederli volare. Non li aveva mai visti dal vero. Poi provò, con voce sommessa, a chiamare i fantasmi.
-Venite fuori, sono un amico, coraggioso! Io non ho paura di voi. E voi perché mai dovreste aver paura di me?-
All’improvviso i pipistrelli scossi dai rampicanti, volarono via e Davide ebbe l’impressione che nel volo seguissero ombre azzurrine che si liberavano nell’aria. Non poté fare a meno di emettere un grido e nel frattempo iniziò a correre. Scappando, vide che nel terriccio del parco c’erano chiare impronte. Iniziò ad avere paura, ma la curiosità era molto più grande. Così decise di seguire le impronte per vedere dove lo avrebbero condotto. ….
Arrivato dietro al castello in un porticato impolverato discese le scale che portavano nell'interrato e... sentì qualcuno gridare, era un fantasmino che aveva perso la mamma. Davide corse ad aiutarlo ma il piccolino si spaventava quindi Davide gli disse che era anche lui un fantasma: per esser più credibile iniziò ad imitare i movimenti lenti dei fantasmi e i piccoli rumori che immaginava producessero; cercando sempre più di tranquillizzare il piccolo seduto su uno scalino.
Il piccolino guardando Davide si prese di coraggio e si presentò dicendo di chiamarsi Fanta, gli raccontò di essersi perso da qualche giorno per colpa di un temporale, e si era nascosto in quei scalini per non esser visto dai visitatori delle aree comuni. Davide gli rispose di non preoccuparsi perché lo avrebbe aiutato lui.
Così il piccolino tornò felice e Davide si sedette vicino a lui per poter capire cosa fare per poterlo aiutare .... dopo qualche istante vide arrivare un fantasma dal bosco li vicino e da come si muoveva, Davide capì che quel fantasma cercava suo figlio gridando il nome e vagando a destra e manca. Lasciandolo avvicinare e restando seduto vicino al piccolo Fanta, Davide dopo aver salutato la donna le fece vedere il piccolino al suo fianco,... e lei dopo aver visto Fanta rispose che era suo figlio..... Emozionata si abbassò verso il piccolo e lo abbracciò!
Per ricompensare la gentilezza di Davide la mamma fantasma lo riportò al castello nelle aree comuni, attraversandole velocemente.... gli fece visitare qualche area segreta più divertente. Alla fine di quella visita, prima di lasciarlo tornare dalla maestra e nel suo gruppo, mamma fantasma chiese a Davide di non svelare la loro esistenza poichè non volevano esser disturbati dai curiosi....
Davide ricorderà questa giornata per tutta la vita e non lo racconterà mai a nessuno. Tranne che al suo diario segreto.
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|